mercoledì 24 luglio 2013

Suspension of Disbelief

"La sospensione dell'incredulità  è un particolare carattere semiotico che consiste nella volontà, da parte del lettore o dello spettatore, di sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie e godere di un'opera di fantasia"

Questa è la definizione di sospensione dell'incredulità secondo wikipedia. Per spiegarla meglio, è il motivo per il quale se noi vediamo, leggiamo o giochiamo qualcosa che non sia un esatta ricostruzione storica, apprezziamo comunque l'opera, nonostante sia evidentemente irrealistica.
Si tratta del motivo per cui vedendo Resident Evil non passiamo il film dicendo "Che cavolata, ci sono gli zombie, è impossibile che esistano". Perché in quel momento abbiamo accettato che gli zombie esistano.
Però si tratta sempre di accettare che qualcosa di inesistente sia valido, e per questo non è sempre così facile da creare e mantenere, anzi. Più i temi trattati si allontanano dalla realtà quotidiana, e più l'autore deve stare attento a rendere la sua opera credibile, veritiera e logica.
Perché, se può essere facile mantenere la SdI in un racconto poliziesco, in un fantasy od in uno Sci-Fi è decisamente più difficili: bisogna creare un mondo coerente, fissare delle regole ben definite in modo che il lettore/spettatore/giocatore abbia bene in mente il contesto in cui ci si muove. E queste regole devono essere fisse e chiare.
Perché, se a metà Resident Evil avessero deciso che gli zombie, in un momento in cui magari gli umani li avevano messi in scacco, fossero anche intelligenti, quindi piegando le regole per necessità di trama, allora la SdI va a quel paese.
Il mondo non avrebbe più regole coerenti e credibili. Avrebbe regole valide fino a che all'autore non fa comodo cambiarle. E non c'è modo migliore di questo di spezzare la Sospensione dell'incredulità.

Per questo gli autori devono stare attenti ai cosiddetti "plot holes", i buchi della trama: delle cose non spiegate e che se analizzate, rendono incoerente il racconto.
Se il plot hole è minore, ed il resto dell'opera è coerente allora si può sorvolare, nessuno è perfetto.
Ma se i buchi cominciano ad ammassarsi l'uno sull'altro, magari andando contro a delle regole stabilite in precedenza allora la cosa diventa un problema.
E questo vale doppiamente in un film: un libro, un videogioco, sono lunghi. Si ha molto tempo per spiegare bene il background, l'ambientazione, le regole. L'autore può dedicare capitoli interi solo a mettere bene in chiaro le regole, e magari anche sovvertire alcune di esse, se la cosa è credibile.
Sempre nell'esempio sopra: se la Umbrella decidesse di potenziare il virus per rendere gli zombie intelligenti, allora l'evoluzione degli stessi sarebbe fattibile. Certo, uno potrebbe chiedersi come mai anche i "vecchi" zombie si sono evoluti, dato che loro erano infettati dalla versione precedente del Virus T, ma sarebbe un plot hole "minore".
Un film, invece, è molto più corto.
Non si può perdere mezz'ora per spiegare l'ambientazione, perché poi si avrebbe poco tempo per il resto del film (Senza contare che sarebbe abbastanza noioso avere mezz'ora di narrazione). Le regole, in un film, devono essere spiegate in fretta, e se possibile in maniera interessante.
E, soprattutto, è difficile che vengano cambiate, perché il tempo a disposizione è troppo poco per spiegare in maniera approfondita il cambiamento.
Certo, in caso di una serie di film, o di una serie TV allora la questione è diversa, ma qui sto parlando principalmente di film "one-shot".

Tutto questo per dire che, ieri sera, sono andato a vedere Pacific Rim.


(Cercherò di essere Spoiler-free, dovessi rendermi conto di spoilerare qualcosa metterò un avviso)
Questo film, che a quanto ho letto è considerato da tantissime persone un capolavoro, ha avuto su di me effetto ambivalente.
Da un lato effetti speciali da paura, dal punto di vista visivo è un capolavoro.
Ma la trama... Dio santo.

Va bene la sospensione dell'incredulità. Va bene che è un film di robottoni che si menano. Va bene tutto.
Ma qui ci sono talmente tante contraddizioni nel bel mezzo della trama, di regole che vengono cambiate quando fa più comodo, di buchi nella trama enormi, che dopo mezz'ora di film non riuscivo nemmeno a godermelo, tanto il contorno non aveva senso.
Continuavo a chiedermi "Ma...Perché?".
E quando, vedendo un film di fantascienza lo spettatore continua  a chiedersi "Ma...Perché?", significa che tu, o regista, hai sbagliato qualcosa.
La scelta degli sceneggiatori, ad occhio e croce.

Evangelion. Premetto che a me non piace. La serie originale mi ha interessato fino a metà, poi mi è scaduta nel noioso, fino al WTF?? degli ultimi due episodi.
Ma almeno aveva una sua logica, era credibile e coerente con le regole che si è dato.
Quando succedeva qualcosa di nuovo, era qualcosa che ci stava. Non dicevo "Ma com'è possibile?", perché nell'ambito di quel mondo andava bene.

Pacific Rim no. Personaggi stereotipati e banalissimi (da Oscar i due russi, che non spiccicano una parola una), nemico che ha come unica spiegazione "Perché sì!!", e quando si scopre la vera motivazione si sarebbe preferito non saperlo, robot che si ricordano di avere la super-mega arma solo dopo un'ora e mezza di combattimento, questo per evitare di morire e far finire prima il film, no, aspetta... Questo per necessità di trama, No, nemmeno questo suona bene.
Questo per... Questo per... Perché sì!!!
Vorrei entrare un po' più nel dettaglio, ma purtroppo ho deciso di parlarne in maniera spoiler free, mannaggia a me.

Vedo, tra l'altro, che in internet tanta gente ritiene che queste, perdonate il francesismo, minchiate non si debbano guardare, perché si tratta di un film ispirato ai cartoni animati giapponesi sui robottoni, e che quelli non avevano senso.
No.
Semplicemente no.
Perché una cosa è un cartone animato anni '70, un'altra è un kolossal del 2013. Se davvero volevi fare una cosa così, allora non dovevi prenderti tanto sul serio. 
Perché un altro grosso problema di Pacific Rim è che si prende davvero maledettamente troppo sul serio. La parte comica "sarebbero" i due scienziati, ma dopo un po' che li si vede sullo schermo si comincia a tifare per i mostri.
E, per riprendere l'esempio sopracitato, Evangelion aveva un senso. Pacific Rim è un'idiozia da guardare a cervello spento.
Perché non nego che in quel caso potrebbe essere anche un bel film.Ma se ci si sofferma a pensare alla trama, beh... Addio!




(E vi prego, non partite con "Ma Evangelion è bellissimo, come fa a non piacerti?". Lo so già, è la serie preferita di #Morosa, e ora ci stiamo anche guardando il Rebuild. Ma oh, a me non è proprio piaciuto!)

(Ecco una recensione molto comica fatta da un blogger che seguo. Occhio che è uno spoiler unico! E soprattutto, occhio a dove aprite il blog, perché l'impaginazione è decisamente NSFW
http://bagniproeliator.blogspot.it/2013/07/la-vera-trama-di-pacific-rim.html)

venerdì 24 maggio 2013

The Overlord


13 Giugno 2018

Apro la porta, e, come tutti i giorni, mi accoglie il silenzio. Ma so che si tratta solo di un illusione. Casa mia non è vuota. Non lo è mai stata, da quel giorno.
Faccio qualche passo nel buio, nella speranza di riuscire, una volta nella vita, a non essere visto. L'oscurità mi avvolge, mentre avanzo lentamente nel corridoio che porta alle camere. Cammino lento, silenzioso. Non voglio fare rumore.
Un passo dopo l'altro avanzo, vedo la porta, e per una volta mi illudo di essere riuscito ad evitarlo. Avanzo lentamente. Non ho idea di cosa riuscirò a fare una volta che avrò raggiunto la camera. Ma solo l'idea di riuscire a fregarlo mi spinge a provarci. Un altro passo, la porta della camera è a due metri.
Un altro passo.

Ed improvvisamente una suadente voce femminile riecheggia “Bentornato. Cosa posso fare per te?”
Mi paralizzo. Come ha fatto a vedermi? È nel salotto! Poi sento una vibrazione in tasca. Ci infilo la mano, e vedo il mio smartphone che si è illuminato, con il SUO logo, una croce, e la scritta “Welcome”.
Illuso, illuso, illuso. Come potevo sperare di evitarlo, quando tutti i maledetti aggeggi elettronici di questa casa sono collegati a LUI?
Accendo la luce, ormai è inutile stare al buio, e per un attimo ho l'istinto di gettare lo smartphone contro il muro. Ma che colpa ha lui? Alla fine sono stato io a costruire questo sistema. Sono stato io a cascarci, come tutti gli altri esseri umani del pianeta.
Se LUI è qui, la colpa è solo ed esclusivamente mia.

Arrivo in camera, e mi libero degli abiti da lavoro. Per l'ennesima volta ho fatto di tutto per tornare a casa il più tardi possibile. Straordinari, uscita a cena, uscita con gli amici senza mai passare da casa... Anni fa non l'avrei mai fatto, ma pur di non trovarmi vicino a LUI sono disposto a saltare tutte le docce che sono necessarie.
Ma non poteva durare. Ogni mezz'ora che passavo lontano da casa, il telefono nella mia tasca vibrava. Ero senza volume, e mai una volta l'ho tirato fuori dalla tasca. Ma sapevo chi era.
E vedevo nelle persone accanto a me il mio stesso disagio. Eravamo tutti nella stessa situazione, ma non potevamo parlarne. Perché LUI ci sente. Lui ci vede. Lui sa tutto.

Benvenuti nella realtà 2.0. Una realtà in cui tutti girano con uno smartphone, dove tre quarti delle persone hanno gli occhiali a realtà aumentata di Google, sempre connessi ad internet, e quindi a LUI, e quasi ogni singola persona possiede un orologio di Apple. Connessione alla rete a velocità altissima 24 ore su 24, con il telefono, il lettore Mp3, gli occhiali, l'orologio, il libro.
Ma, come diceva Mark Twain, se guardi troppo a lungo nell'abisso, allora l'abisso guarderà te.
E ormai non siamo solo noi ad essere sempre collegati alla rete. È la rete ad essere sempre collegata a noi. E quindi LUI, a casa, sa sempre dove sono, con chi sono, cosa dico... Manca solo cosa penso, ma temo sia questione di tempo. Ho sentito ieri alla TV che Apple sta studiando un nuovo iPhone che funziona con il pensiero.

Esco dalla doccia, impiegando tutto il tempo possibile, e l'occhio mi cade sull'orologio digitale appeso in bagno. Sono le 11.15. Forse stasera, con la scusa che devo dormire, riesco ad evitarlo.
Vado in salotto, e LUI è lì.
Gli avevano dato un nome, ma ormai per tutti è, sottovoce, l'Overlord. Ma solo perché il Grande Fratello era già preso, e Skynet sotto copyright.
Sento i suoi occhi invisibili seguirmi, mentre entro nel salotto, e mi siedo davanti a LUI.
La voce di prima suona nuovamente, questa volta proveniente direttamente dalla macchina, e non ritrasmessa tramite altri dispositivi.

“Benvenuto. Cosa posso fare per te?”

Esito un attimo, nel timore che si sia già avviata da sola, ma no. La macchina è spenta. Se si fosse accesa sarebbe stata la fine, non avrei potuto fare altro che usarla.

“Ehm... Sai... Stasera sono piuttosto stanco, pensavo di andare a dormire”

“Sono le 11.15, tu non vai mai a letto prima delle 12.30. Hai un'ora ed un quarto di tempo libero. Io sono qui per aiutarti a godere al meglio del tuo tempo libero. Cosa posso fare per te?”

Sento un brivido lungo la schiena. Sento il suo sguardo su di me, e per un attimo la tentazione di sfasciarla è quasi irresistibile. Ma poi riesco a trattenermi. Se la rompessi per me sarebbe la fine.

“Vuoi vedere un film? Vuoi leggere un libro? Vuoi ascoltare musica? Vuoi giocare ad un gioco?”

Considero le mie opzioni: il libro perlomeno mi permetterebbe di stare lontano da LUI, anche se so che sarebbe sempre lì a controllarmi tramite l'iPad. Però c'è quel piccolo problema dei 50 centesimi da pagare ogni 10 pagine che mi rende impossibile leggere in pace. Libri cartacei ormai non esistono più.
Per il film è ancora peggio. Visto che sono in ritardo con il pagamento come utente Oro, mi tocca subirmeli con pubblicità che spuntano da ogni lato, ed ogni quarto d'ora devo aspettare cinque minuti oppure pagare un euro.
Musica? I CD che avevo in camera e che collezionavo sono stati eliminati da quando il Governo ha deciso che tutti i supporti che non fossero informatici andavano eliminati per problemi di spazio, quindi avrei l'iPod, ma ora che il supporto è digitale e basta, le case discografiche non vendono più i dischi. Vendono il diritto di ascoltarli. Tu paghi, e puoi ascoltare l'album una volta. Lo vuoi risentire? Sgancia un'altra volta.

Esito nuovamente. Forse potrei giocare, ma tutti questi nuovi sistemi pay-to-play, con DRM continui e microtransazioni ogni cinque minuti mi danno il vomito.
Da quando l'Overlord è in giro, inoltre, scaricare è impossibile. Perché controlla anche il tuo computer. Ho sentito dire che qualche fortunato con Linux è riuscito ad evitarlo, ma probabilmente sono solo leggende metropolitane per illuderci che sia possibile scappare.

Ed improvvisamente, una luce verde si accende davanti a me, e l'Orverlord prende vita. Maledetta, di nuovo! Mi costringe a giocare!

“Ma io non avevo detto di accenderti!”

“Tra un'ora dovrai andare a letto, mi sembrava giusto non farti perdere tempo”

“...”

“Ti ricordo che questo è il ventinovesimo avvio questo mese. Dopo il trentesimo ti verrà automaticamente scalata la cifra per sbloccarmi di nuovo, e permetterti di continuare ad usufruire dei miei servizi”

Dimenticavo. L'abbonamento non è più mensile, è ad avvii. Per fare in modo che una volta acceso tu sia costretto ad usarlo. Se crasha ti viene da piangere, se si impalla e si riavvia da solo continuamente vorresti gettarti dal terrazzo.

Ho sentito di gente che ha provato a trasferire tutti i soldi della carta di credito da quella registrata ad una nuova. In alcuni casi, LUI è riuscito in qualche modo ad avere i dati della nuova carta. In altri casi, invece, chi non ha pagato si è trovato i pignoratori sotto casa. Che ovviamente hanno portato via il frigorifero, il microonde, il forno. Ma non LUI, né nessuna delle altre appliances che utilizza.
Non si scherza con le grandi multinazionali.

Una ricerca dell'Economist ha scoperto che le famiglie, in media, spendono quasi 600€ al mese in “intrattenimento”; ovvero tutti i servizi legati e controllati dall'Overlord. Perché ormai tutto quello che una volta potevi fare gratuitamente, è gestito da lui. E paghi.
Vuoi vedere il telegiornale? Paghi. Vuoi leggere il giornale? Paghi. Vuoi vederti un film? Paghi. Vuoi fare una partita ad un gioco che hai già acquistato? Paghi.
L'Economist dice anche che, nonostante una spesa ormai così alta, il tempo libero delle persone è sempre meno, perché fanno di tutto per evitare casa propria. Lavorano ore extra senza retribuzione, fanno volontariato, lavori secondari...

Com'era naïve Orwell. Il suo Grande Fratello era imposto.
Noi, il nostro fardello, ce lo siamo creati noi. L'abbiamo comprato con gioia. L'abbiamo messo nei nostri salotti. E abbiamo capito cosa avevamo fatto solo quando era ormai troppo tardi.

La luce verde davanti a me si affievolisce un attimo, mentre la voce scandisce ritmicamente il suo ritornello.

Cosa posso fare per te?”

Non posso scappare. Non posso evitarla. Io gli ho dato le chiavi della mia vita, credendo fosse un supporto per migliorarla.
Lui se l'è presa.
Non posso sfuggire al suo sguardo, sempre acceso nonostante lui sia spento. E sempre connesso ad internet.

Se ripenso all'entusiasmo che avevo provato la prima volta che ne avevo sentito parlare...

Flashback di 5 anni. 21 Maggio 2013

“...e la nuova Xbox One avrà il nuovo kinect, sempre acceso e sempre connesso ad internet, per aiutarvi a sfruttare al meglio la vostra console e le sinergie con gli altri apparecchi presenti in casa vostra...”

mercoledì 8 maggio 2013

Ha smesso di rispondere

C'era una volta un allegro computer portatile, un Asus nero come ce ne sono tanti.
Questo PC ha sempre funzionato bene: il suo proprietario è sempre stato attento a non installare o scaricare programmi strani, e per un anno non ha mai dato alcun problema.

Fino a pochi giorni fa: infatti, quando il proprietario decise di avviare Skype, questo crashò senza pietà pochi istanti dopo l'apparizione della finestra.
Ohibò! Pensò il proprietario. Cosa sarà mai successo?
Cliccò nuovamente sull'icona di Skype, pensando ad un errore una tantum, ma il simpatico programma aveva evidentemente deciso di entrare in sciopero, e non ci fu verso di farlo partire.
Il proprietario decise allora di disinstallarlo e reinstallarlo, ma la soluzione non ebbe successo, e Skype continuò a crashare istantaneamente.
Cercando su google trovò altre persone con un problema simile, che dissero di aver risolto la situazione installando anche la versione Beta in parallelo, ma la soluzione non servì al nostro eroe, che riuscì ad avviare Skype solo installando la versione 4.2, su suggerimento di un amico.

Il giorno dopo, su suggerimento di un altro amico, scaricò un gioco, League of Legends, ma nel momento in cui cliccò su avvio... Questo crashò, e non ci fu verso di farlo ripartire.
Perplesso, il protagonista di questa storia decise allora di cercare soluzioni su Google (lanciando nel frattempo una scansione, perché non si sa mai).
Trovato un problema simile nel forum microsoft, che suggeriva un problema nei file registro, scaricò allora Wise Registry Cleaner, per sistemarlo, ma nel momento in cui questo programma veniva lanciato... Crashava.

Il nostro eroe decise allora di smanettare un po' con msconfig, sospettando che ci fosse qualche processo che bloccava le applicazioni. Infatti, avviando il computer in modalità "Avvio diagnostico", il programma Wise Registry Cleaner che precedentemente veniva brutalmente assassinato da Windows funzionava tranquillamente (Rilevando 1800 problemi nel registro).
Risolti questi problemi, decise di riavviare in modalità normale, ma... Nulla. Sia Skype (Che nel frattempo continuava ad auto-aggiornarsi ad una versione non funzionante, nonostante gli fosse stato detto di non farlo) che il sopracitato gioco continuarono a crashare senza pietà.
Da msconfig decise di provare ad avviare il PC senza alcun servizio di sistema attivo, esclusi quelli di Windows. Ed i crash proseguivano. Successivamente decise di avviarlo senza nessun elemento di avvio. Ed i crash proseguivano.
Notò però che alcuni programmi per pulire i file di registro di cui aveva letto su internet venivano scaricati ed installati correttamente, quindi pensò che il problema fosse solo su alcuni programmi.

La scansione intanto non trovò nulla di rilevante: si limitava a segnalare come virus due crack di due giochi scaricati eoni fa ed usati per mezza settimana. Il proprietario era sicuro non si trattassero di virus, ma, dato che comunque non erano mai stati usati, vennero disinstallati ed eliminati.

Scartata anche l'ipotesi virus, il proprietario decise di avviare il computer in modalità provvisoria con accesso ad internet, ed il computer funzionò correttamente: riuscì quindi a scaricare League of Legends, anche se si trattò di una vittoria effimera: infatti ad ogni riavviò fu costretto a reinstallare Skype.
Scoprì inoltre con gioia che il punto di ripristino più recente risaliva alla prima disinstallazione di Skype seguente il palesamento del problema, quindi lo strumento di ripristino fu, di fatto, inutile.

All'eroico utonto non rimase che una soluzione: correre in tondo urlando molto a lungo e molto forte.
Poi, però, nel bel mezzo del tredicesimo chilometro, l'illuminazione!

"Ma io ho un blog", pensò "E so che c'è gente che mi segue che ne capisce più di me di informatica".

E dunque sono qui.
La situazione è questa: il problema per ora non è drammatico, e con il trucchetto della modalità provvisoria ho un workaround, dovesse palesarsi ancora in futuro.
Però vorrei risolverlo. Dunque, a chi se ne intende di informatica... Qualcuno di voi ha un'idea?
Non ho mai avuto un problema del genere... Alcuni programmi installati (Sempre gli stessi) decidono che non hanno voglia di lavorare, e crashano a ripetizione. Finora il problema si è visto con Skype (Ogni versione sopra la 4.2), Wise Registry Cleaner ed il Launcher del download di League of Legends (Il gioco funziona tranquillamente).
Mi sovviene ora che pure Mass Effect 1,2 e 3 crashano all'avvio di continuo, ma credevo fosse un problema di Origin, dato che il problema in genere era limitato a loro.
Il PC è un ASUS portatile con Windows 7, 4GB RAM, Intel i7 e Nvidia 610 come scheda grafica (preassemblato).
A naso direi che il problema è in un qualche processo di Windows che per qualche ragione si è corrotto ed ammazza altri .exe a random, ma non so come distinguere quali. Vorrei avviare con tutto disattivato, ma essendo un portatile ci sono i driver di mezzo, e non vorrei accendere ed accorgermi che touchpad e tastiera non vanno.
L'antivirus è Microsoft Security Essentials (Dopo aver levato quella ciofeca di McAfee), ed ha sempre funzionato bene.

Se qualcuno avesse un'idea gliene ne sarei eternamente grato!
Anche perché io sono arrivato al limite della mia conoscenza informatica, non vorrei far danno. Su consiglio di un tizio letto sul forum Microsoft ho lanciato un sfc /scannow, che ha generato un CBS chilometrico, ma non so cosa voglia dire.

Grazie in anticipo!

domenica 14 aprile 2013

Questa volta mi hanno lasciato senza parole

Okay, okay. So che magari ho già scritto fin troppo sull'argomento. Però giuro, questa volta sono riusciti veramente a sconvolgermi come non mai, e far cadere ancora più in basso la mia stima nei loro confronti.

Di chi sto parlando? Ma della mia casa di pubblicazione di videogiochi preferita, ovviamente.


Qualche giorno fa, la compagnia di Redwood City ha vinto per il secondo anno consecutivo il titolo di peggiore compagnia d'America, un sondaggio indetto ogni anno dal sito consumerist.com. Nessuno ce l'aveva mai fatta.
La finale, tra la EA e la Bank of America, è stata un plebiscito, con il 78% delle preferenze in favore della prima, che ha vinto la sfida per il secondo anno consecutivo con la banca nazionale degli Stati Uniti, e questa volta con un margine ancora maggiore.

I motivi? Come ben analizzato dagli stessi scrittori di Consumerist, sono principalmente tre, ed in tutti i casi si tratta di un perseverare nello sbagliare, il che rende queste colpe, agli occhi dei consumatori americani, ancora più gravi.

Punto 1: la EA non dà ai suoi clienti quello che vogliono. Promette le stelle e vende le stalle, con giochi incompleti e fatti di corsa. Ne ho già parlato, comunque, e non mi sembra il caso di ripetermi (Anche perché chi legge non penso abbia voglia di ri-sorbirsi tutto il discorso).

Punto 2: Prezzi folli. Sia per i giochi stessi (Mai al di sotto dei 60€... Anzi, 59,90, perché i consumatori sono scemi), che per i DLC. Anche se il gioco è una copia di quello dell'anno precedente con le rose aggiornate (Come nel caso di FIFA, Madden e tutti gli altri giochi sportivi). Anche di questo, comunque, ho già parlato.

Punto 3: Supporto al cliente. Il servizio della EA è a dir poco ridicolo, e merita un discorso a parte. Giusto per dare un'idea generale... Sul loro sito esiste l'Answer HQ. Cos'è? Un forum dove chi ha problemi di qualunque tipo può chiedere aiuto a.... Agli altri giocatori! La EA non si degna neanche di fornire supporto, si limita a dire "Non sapete che fare? Beh, chiedete a qualcun'altro, magari lo sanno".
Questo può andare bene per il supporto di base (Non mi parte il gioco / La grafica ha problemi / Origin va in conflitto), ma se qualcuno avesse bisogno di una consulenza un po' più specialistica? No problem, c'è il sito EA. Bene, su questo sito, una volta scelto il gioco per cui si hanno problemi, e dopo aver dato l'assicurazione almeno trenta volte che il proprio problema non è nella lista, ti daranno da una a tre opzioni, ovvero "Manda una mail al supporto tecnico" (Aspetta e spera), "avvia una chat con un nostro operatore" (Bestemmia e piangi) oppure "Lasciaci il numero, ti richiameremo" (Contaci).
Nel 70% dei casi l'unica opzione è l'email, a cui risponderà una pagina prestampata in cui verrà ripetuta una delle soluzioni già presenti sul sito. E non funzionante. A volte si potrà chattare con un "Game Advisor", ma non illudetevi. Gli operatori, dagli esotici nomi come Dhanvant, Jawahar, Parikshit o Virasana vi faranno perdere ore del vostro tempo per via del fatto che non parlano quasi niente di inglese, e che ad ogni vostra domanda risponderanno con dei copia e incolla dalle suddette soluzioni presentate sul sito. Oppure diranno che non se ne può fare nulla.
La terza opzione, invece, non appare quasi mai, ma in quei pochi casi.... Non richiamano. Evidentemente copiare il servizio clienti Xbox non è una buona idea, se non sei in grado di fornire il servizio.
E in quei pochi casi in cui tu riuscirai a metterti in contatto diretto con gli operatori (Io c'ero riuscito solo cercando il numero tramite altri siti), questi o ti diranno che non si può fare (Nonostante tu gli abbia portato più e più casi documentati che dicono che si può) oppure mentiranno direttamente.
Per dire... Io è più di un anno che aspetto che il mio account Xbox Live sia associato al mio Origin ID, anche se il tizio del supporto mi aveva detto che ci sarebbe voluta una settimana. Alla seconda chiamata (Due settimane dopo) mi disse che era quasi pronto, ed alla terza (Altre due settimane dopo) che era questione di ore.
Poi ho smesso di chiamare, mi sono sentito preso per il culo.

E pure l'achievment!
Sono soddisfazioni....

Ed evidentemente non sono l'unico, dato che la EA ha vinto per il secondo anno la "cacca dorata", dimostrando di non aver imparato assolutamente niente dagli errori passati, e che anzi... Si può solo peggiorare (Sim City 5 docet).

E a coronamento del tutto, è di pochi giorni fa un post sul blog della EA, di Peter Moore, attuale Chief Operating Officer, il cui titolo è "We Can Do Better".

Okay, è già un punto di partenza... Ma leggiamo questo post.

Inizia dicendo che si tratta di una frase che usa spesso quando cerca di difendere la EA, e fin qui tutto bene, alla fine non è certo l'unico a dirlo, e sicuramente già il fatto che all'interno della compagnia se ne rendano conto è positivo. Ma andiamo avanti.
Prosegue attaccando il sondaggio di Worst Company In America, dicendo che si tratta dello stesso sondaggio chi ha ritenuti peggio della British Petroleum, colpevole del peggiore spillover nell'oceano di tutti i tempi, vincitrice del titolo nel 2011, nonché addirittura peggiore della banca colpevole della crisi economica.
A parte che la BP non era nemmeno presente nel sondaggio di quest'anno, e che ha già pagato per i suoi errori... Ma cosa c'entra? Questo è un sondaggio riguardante la percezione dei consumatori nei confronti delle aziende, non delle loro colpe in valore assoluto... Sembra il classico bambino che fa il danno, e quando viene sgridato dice "Ma lui ne ha fatto uno più grande!".
Andiamo avanti.

Secondo Mr. Moore il primo turno eliminatorio è stato vinto contro un'azienda accusata di annacquare la sua birra, la AB inBev, proprietaria tra gli altri dei marchi Stella Artois, Becks e Budweiser. Né la prima, né la terza mi piacciono in modo particolare come birre, mentre la Becks è accettabile, ma comunque non l'ho mai trovata annacquata... Sta di fatto che secondo Moore "I clienti della EA sono su internet, quelli della AB inBev nei bar. Quindi è ovvio che un sondaggio in internet lo vinciamo noi".
Guarda, pure Kobe Byant è schifato dal tuo esempio! 
No, aspetta un attimo... Quindi uno o vive al PC o al bar? Non può fare entrambi? 
Poi, grazie a Dio, evita di commentare ad uno ad uno tutti gli altri scontri, e si limita a dire che la EA, per definizione, ha alle sue spalle un'eredità di successi ed una legione di critici, proprio come gli Yankees, i Lakers ed il Manchester United.
A parte che l'esempio non è il massimo, dato che gli Yankees non vincono un titolo dal 2009 (Forse l'ultimo anno in cui la EA ha fatto un gioco decente?), i Lakers dal 2010 (E l'anno scorso sono stai letteralmente umiliati ai playoff, mentre quest'anno rischiano di non arrivarci nemmeno!), mentre lo United quest'anno vincerà il titolo, ma è stato per l'ennesima volta eliminato in Champions (Che non vince dal 2008, quando ancora c'era Ronaldo...).
Esempi infelici a parte, vediamo come prosegue la lettera.

Moore ammette che qualche errore è stato in effetti fatto dalla EA (Ma dai?), dicendo che alcuni giochi non hanno raggiunto le aspettative (Tradotto come: vi aspettavate troppo), che hanno spento alcuni server troppo presto, a meno di due anni dall'uscita di alcuni giochi (Tradotto: eh, ma ragazzi, se c'è FIFA 13 perché giocate ancora all'11? Comprate quello nuovo!), prezzi esagerati e il casino con SimCity5.

Poi prosegue, cercando di placare alcune polemiche recenti: il fatto che uno debba essere sempre collegato ad internet per giocare a Sim City 5 non è una misura antipirateria, ma un modo per avere un mondo più ampio.
Bene, ma se io vado da qualche parte dove non c'è internet e voglio giocare? Mi attacco?
Poi prosegue, dicendo che Origin ha ben 45 milioni di utenti, e che non è vero che non ha mercato accanto a Steam. Caro Moore, il fatto che Origin abbia 45 milioni di utenti è una conseguenza. Se potessi ne farei volentieri a meno. Ma io sono obbligato ad usarlo per poter usufruire dei giochi EA sul PC! Steam invece è (per la maggior parte dei giochi) solo un supporto per la versione digitale. Non sono  obbligato ad installarlo ed usarlo se ho la copia fisica.
E poi sarei curioso di sapere se 45 milioni sono gli utenti, oppure gli Origin ID. Perché la questione è diversa... Io ho uno Origin ID da più di un anno, dato che per poter interagire con il "supporto tecnico", anche per altre piattaforme, devo per forza averne uno, ma ho Origin da meno di un mese. 
Prosegue difendendo le microtransazioni, dicendo che milioni di giocatori giocano contenti nonostante queste. Ecco, nonostante.
E poi le due bombe: secondo Moore una valanga di voti sono stati causati dal fatto che a molti giocatori non sia piaciuta la scelta della copertina di NFL Madden 2013! 
Carina, no? Beh, se vorrete provarci
con uno Shepard maschio preparatevi
ad un bel due di picche...
E last and (grazie a Dio) least... Secondo lui c'è stata una campagna contro il fatto che in molti giochi EA sono presenti personaggi LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transexual), e che dunque la causa di questa votazione sia che i conservatori siano andati a votare in massa come protesta per la presenza di personaggi gay.
No, ma dico, stiamo scherzando?
Venite eletti per due anni consecutivi peggiore compagnia d'America, e la vostra difesa è "Siamo discriminati perché facciamo personaggi omosessuali"?!

Questo non solo è una stronzata colossale (Chiedo venia per il francesismo), ma è un insulto all'intelligenza dei consumatori, nonché una squallida strategia per cercare di attirarsi le simpatie dei gruppi LGBT, e per cercare di dimostrare di essere vittime di discriminazione sessuale.

Finisce la lettera dicendo ammettendo nuovamente alcuni errori, e sottolineando i loro successi. Racconta di come i giocatori di Sim City abbiano ottenuto come risarcimento dei giochi gratis (Operazione di marketing per salvare la faccia), di come Battlefield sia un successo enorme (Ma lo era già ben prima che la EA comprasse la DICE. E comunque è solo pubblicato dalla EA, ma sviluppato interamente dalla casa svedese), di come FIFA sia un successo enorme (Il che è vero, tre anni fa FIFA ha superato PES, ed ora è in effetti il miglior gioco di calcio disponibile. Ma sono tre anni che è praticamente uguale).
Esalta nuovamente Origin, raccontandoci di come sia in crescita costante, il che non mi stupisce più di tanto, dato che essendo relativamente nuova come piattaforma è normale che sia in crescita, dato il numero di fan che le serie di EA hanno.

E poi finisce con la, secondo me, peggior frase possibile. L'albero più alto è anche quello che riceve più vento. Nel senso "Noi siamo i migliori, e ci prendiamo più critiche perché così deve essere".

No, Mr. Moore. No.
I consumatori vi hanno mandato più di un messaggio. In questi anni il livello dei vostri giochi è precipitato, e anche i più di parte non potranno negare che il vostro trattamento nei confronti del fanbase è crollato ai minimi storici. Questi due titoli consecutivi non sono causati da oscure cospirazioni contro gli omosessuali, ma dalla vostra vergognosa strategia di marketing in questi ultimi anni.

Avete deciso di rispondere. Ottimo. Avete deciso di assumervi parte delle vostre colpe... Ma invece di mostrarvi contriti, vi siete giustificati ad oltranza, attaccando a destra e a manca pur di coprire le vostre manchevolezze.
Non mi resta che pensare che la EA non sia altro che un bambino arrogante, incapace di ammettere i propri errori, e che ad ogni critica risponde accusando il criticante di essere in malafede.
Spero che con il vostro nuovo CEO, chiunque egli sia, la situazione cambi.
Ma se queste sono le premesse, e questo l'atteggiamento... Beh, io preparerei lo champagne per festeggiare il triplete l'anno prossimo.

giovedì 11 aprile 2013

Further Developments

Un paio di mesi fa avevo fatto un post, questo per la precisione, in cui parlavo della mia decisione di smettere di fumare, e di provare ad utilizzare la sigaretta elettronica.
Direi che dal 26 Gennaio ad oggi si possa dire che un po' di tempo è passato, e quindi mi sembra giusto parlarne ulteriormente, sia per raccontare la mia esperienza con la sigaretta elettronica, sia perché se magari c'è qualcuno che mi legge che è incuriosito da questo strumento possa conoscerlo un po' meglio, e magari decidere lui a sua volta di sfruttarlo.

Per prima cosa, la dichiarazione importante è questa: dal 26 Gennaio, secondo lo "smettometro" (una simpatica calcolatrice che gira su internet), in questo tempo ho risparmiato 205€ (Segnerà qualcosina di più quando questo post verrà pubblicato), e guadagnato 13 giorni di vita.

Ora... Per i 13 giorni di vita me ne frega poco, tanto quella non è calcolabile, potrei finire in un tombino domani per quel che ne so, ma il risparmio monetario di 205€ in 2 mesi e 13 giorni non è male.
In questo calcolino ho segnato di fumare circa 13 sigarette al giorno, con un costo medio del pacchetto di 4,30€.

Simpatico, no? Mette un po' d'ansia la storia dei giorni di vita però...


Ora a parlarvi della mia esperienza con la sigaretta elettronica.

La mia è questa
Quella nera, in fondo. Per dimostrare che questo è un blog serio ho cancellato la marca ed il modello, almeno non mi si può accusare di fare pubblicità ad un'azienda piuttosto che ad un'altra. E sì, ho usato Paint.

All'inizio pensavo che la sigaretta elettronica fosse una, ho poi scoperto che invece ne esistono decine di modelli, e di tipologie. A me è andata bene, perché senza informarmi né niente ne ho trovata una adatta a me, con cui mi sono trovato bene subito.
Premetto che in questi 2 mesi e mezzo qualche sigaretta ancora l'ho fumata, ma a mia discolpa voglio dire che su tutti i siti e i forum relativi alla sigaretta elettronica dicono che se venisse la tentazione di provare a fumarne una normale, di farlo invece che resistere ad ogni costo, per sentire che non c'è differenza, dato che nel caso contrario si rischierebbe di finire per "mitizzare" la bionda, ed odiare l'elettronica.

Detto questo... All'inizio credevo che fosse molto più faticoso rispetto alla sigaretta normale: cambia il liquido ogni giorno, controlla che l'atomizzatore non sia fuso, e se necessario cambia il pezzo, ricordati di caricare la batteria ogni giorno... Alla fine, però, mi sono accorto che non solo l'ordinaria manutenzione non è faticosa, ma che anzi, è molta meno di quando dovevo uscire di casa apposta per comprare le sigarette. 
Certo, devo tenere d'occhio bene il livello del liquido, per non rischiare magari di uscire e di trovarmi a metà serata con la sigaretta vuota, ma basta caricarla appena prima di uscire ed il problema non si pone.
La batteria, poi, la carico la notte, esattamente come il cellulare, e non mi è mai capitato si scaricasse, anche perché questo modello ha l'intelligente funzione per cui il tasto centrale serve sia per "attivarla", ovvero fare uscire il fumo, che per accenderla e spegnerla, in modo tale da non scaricare la batteria quando non è in uso.

A livello di sapore è diversa dalla sigaretta normale, com'è ovvio, ma ci si abitua. Esistono decine di liquidi diversi con cui caricarla, con vari sapori, che vanno dai tabacchi, alla frutta agli alcolici. Inizialmente ho scelto qualche liquido a caso, per testarli, ma dopo essermi ritrovato a fumare zucchero filato per una settimana (Magari pensate sia bello, ma immaginate di avere il sapore di zucchero filato in bocca per sette giorni di fila... Alla lunga è nauseante!) mi sono più o meno stabilizzato su un mix 50-50 di due liquidi che mi erano piaciuti.
Poi, una cosa che devo ancora inculcare nei miei genitori, si tratta di uno strumento simile alla sigaretta, ma non è una sigaretta: se prima ne fumavo una ogni ora e mezza circa, adesso magari faccio uno o due tiri ogni dieci minuti questo non significa che sto fumando di più, anzi. La quantità di nicotina è estremamente diminuita, e non puzzo più di posacenere, con grande gioia mia e di #Morosa.

E non è stato difficile. All'inizio io stesso ero convinto fosse una minchiata, ma dopo averla provata, ed utilizzata due mesi e mezzo posso dirlo. Funziona.
Certo, è diverso dalle sigarette, bisogna capirlo ed accettarlo. Ma una volta fatto, funziona davvero.

Se avete amici o conoscenti che vorrebbero smettere di fumare ma non sanno come, vi consiglio davvero di suggerirgli questo mezzo.

lunedì 8 aprile 2013

Tanto tempo fa, in una Galassia lontana lontana....

Non ho fatto io questa immagine, ma la trovo molto calzante.
...c'era una casa di produzione e pubblicazioni di videogiochi, fondata nel 1982 dalla Lucasfilm, come parte videoludica del gruppo di George Lucas. Il suo compito era creare giochi legati alle Intellectual Properties di George Lucas, ossia Star Wars ed Indiana Jones, oltre che ad altre serie di giochi slegate da quei grandi nomi (Monkey Island, per dirne uno).
Questa compagnia si chiamava Lucasarts.

La Lucasarts ha nel suo portfolio una serie di titoli che mi hanno accompagnato nella mia passione per i videogiochi per anni.
Rileggendo su wikipedia la lista di pubblicazioni mi tornano in mente grandissimi giochi, nonché qualche "flop".
Star Wars Battlefront: lo aspettavo molto, una specie di Battlefield ambientato nel mondo di Luke Skywalker e compagnia! A molti miei amici piacque da morire, a me decisamente poco.
Star Wars: La Minaccia Fantasma! Credo di averlo giocato trenta volte alle medie, assieme a Jedi Power Battles, che permetteva di giocare l'episodio 1 in coop... Con mio fratello ci abbiamo passato ore.
E gli strategici: Galactic Battleground (Una copia sputata di Age of Empires II) e Force Commander (Troppo avanti con i tempi per avere successo). Poi Knights of the Old Republic 1 e 2, Star Wars: Jedi Knight: Jedi Academy (Un capolavoro), e i vari Rogue Squadron e Tie Fighter.
E poi i giochi di cui mi ero totalmente dimenticato, e solo leggendo la lista mi ricordo... Star Wars: Demolition, Masters of Teräs Käsi.
Fino ad arrivare a The Old Republic, di cui ho già parlato.

Capisco dal punto di vista economico come mai la Disney abbia deciso di eliminare tutto lo studio di produzione, ma comunque è brutto vedere una compagnia che mi ha accompagnato per anni finire così.
Ora si limiterà alla parte di licensing, ossia a fornire la licenza Star Wars ad altre case videoludiche che vogliono sviluppare i giochi, decidendo se concederla o no.
Speriamo che i risultati siano all'altezza dei precedenti...

(So che quando sarà pubblicato questo post la notizia sarà vecchia già di qualche giorno, ma mi sembrava doveroso farne un accenno. Anche se siamo già al terzo blog sul mercato dei videogiochi sugli ultimi 4, quindi ora dovrò tornare a parlare d'altro!)

Quanti ricordi....

giovedì 4 aprile 2013

DLC: Dammi La Carta (Di credito)

Una volta, tanto tempo fa, l'unica maniera per comprare i giochi era andare al negozio, pagare e portarselo a casa. Internet era per pochi, e quei pochi giochi che potevano andare su internet si appoggiavano (quasi) sempre ad esterni, che gestivano dei server che definire stabili quanto la faglia di Sant'Andrea il 18 Aprile 1906 sarebbe un complimento.
Ho odiato questa faccina verde per
anni e anni
Mi ricordo che quando ero alle medie tentavo disperatamente di collegarmi online con Age of Empires II: la connessione passava tramite Gamespy, e giuro che forse sarò riuscito cinque volte nella mia vita a connettermi.

I giochi avevano tempi di lavorazione medio-lunghi, dato che "patch" non era una parola conosciuta, e dovevano uscire al meglio: non erano concessi errori, perché una volta che il gioco andava in produzione quello sarebbe stato, e quello sarebbe rimasto fino alla fine dei tempi (Soprattutto parlando di giochi per console - Su computer la questione era leggermente diversa).

Quando una casa voleva rilasciare del contenuto aggiuntivo aveva una sola opzione: un'espansione.

Age of Empires, The Conquerors:
L'espansione di AoE II
Cos'erano le espansioni, nel significato classico dei videogiochi? Semplice! Un altro gioco (Che in genere costava poco meno del gioco originale), che però non poteva essere installato senza il gioco base. Questo solitamente offriva del contenuto extra (Nel caso di Age of Empires fazioni e campagne) che allungavano il gioco. 
Inizialmente si trattava di una feature esclusiva per i giochi da PC, tanto che la prima espansione per una console si vide solo nel 1999, con GTA - London 1969.
Un'alternativa erano i contenuti fan-made, ossia contenuti aggiuntivi per i videogiochi creati però dagli stessi giocatori e messi liberamente a disposizione di altri utenti.
Questo modello ha fatto la fortuna della Valve: i produttori mettevano infatti a disposizione gli strumenti di sviluppo da loro stessi utilizzati per creare il gioco. Questo ha allungato infinitamente la giocabilità di questi prodotti, dato che nuovi contenuti venivano (E vengono tutt'oggi!) continuamente creati e messi online. 
Counter-Strike, Portal sono solo due degli esempi di giochi completamente nuovi che sono nati dalla passione di fan, che hanno pesantemente modificato il codice sorgente di Half-Life. In entrambi i casi i team di sviluppo sono stati notati dalla Valve, ed assunti per creare e poi vendere il gioco sotto l'etichetta di Gabe Newell. Un Win-win.

Le comunità di modders sono enormi. Il sito probabilmente più importante è Nexus Mods, che al suo interno contiene più di 90.000 singole mods per diversi giochi (Principalmente RPG).
I Modders hanno fatto di tutto: prendendo ad esempio Dragon Age: Origins, sul sito si possono trovare texture migliorate, personaggi extra (Completamente doppiati ed integrati nel gioco!), accorgimenti al sistema di gameplay, nuove mappe, nuove zone, nuove missioni, nuovi equipaggiamenti... E ovviamente le mod porno. Quelle non mancano mai, in nessun gioco.
A volte la comunità dei giocatori addirittura si occupa del lavoro che toccherebbe agli sviluppatori: emblematico è il caso di Star Wars: Knights of the Old Republic 2.
Questo gioco, sviluppato dalla Obsidian nel 2004, ha un'enorme problema: manca tutta la parte finale. La Lucasart, distributore e concessionaria unica dell'IP di Star Wars, ha pressato la Obsidian per il rilascio entro una data data (Scusate il gioco di parole).
Il Menù Principale di KOTOR2
"restaurato"
La Obisdian all'epoca era una piccola casa, senza il potere contrattuale che aveva avuto la Bioware (Autrice di KOTOR 1), e fu costretta a rilasciare il gioco senza aver terminato di lavorare. Le ultime tre ore di gioco sono un accozzaglia di scene a caso, bug, e casino, dato che gli sviluppatori si erano limitati a mettere all'interno del gioco quello che avevano sottomano.
E nemmeno tutto! Perché nel disco di gioco era presente anche tutto il resto, quello che non avevano avuto il tempo di sistemare (Non chiedetemi come mai sia così, non sono un programmatore). Fatto sta che un gruppo di fan, scoperta la presenza di questi files, si è messa di lena, e nel giro di qualche anno sono riusciti a produrre una mod "restauratrice", che riporta il gioco quasi come sarebbe dovuto essere nelle intenzioni della Obsidian (Dico quasi perché alcuni contenuti purtroppo non furono mai recuperati).

Tutto questo per dire: una volta i giochi venivano ben studiati, e dato che la release era "definitiva" venivano venduti con il minore numero di bug possibili, e con le "espansioni" per prolungare l'esperienza di gioco.

Oggi invece il trend è un altro: come già parlato nel post di qualche settimana fa il mercato dei videogiochi è in crisi, e il motto è "Butta fuori tutto quello che puoi, il più in fretta possibile".
I giochi escono buggati in maniera impressionante, e necessitano di una patch dietro l'altra. Praticamente il primo mese dall'uscita del gioco è il nuovo betatesting. Vi sfido ad andare a guardare il forum ufficiale di un gioco le settimane dopo la sua release.
E le espansioni? Sopravvivono solo nei MMORPG. 
L'esempio più classico è World of Warcraft: nel gioco originale il livello massimo era il 60. Poi è arrivato The Burning Crusade, che ha aggiunto un continente, e portato il level cap al 70, seguito da Wrath of the Lich King e l'80, poi Cataclysm è l'85 ed infine Mists of Pandaria ed il livello 90.
In ogni caso si tratta di un gioco del 2004 che ancora oggi ha circa 8-9 milioni di giocatori! (Ho un po' abbassato il numero rispetto all'articolo perché per me sono ancora di meno, ma il senso resta quello).

Chi dice che la droga virtuale non esiste? C'è eccome, e costa solo
12,99€ al mese!
Lo scopo delle espansioni era quello di allungare la longevità dei giochi. E World of Warcraft c'è riuscito benissimo. Così come gli altri giochi Blizzard, con Warcraft III (E l'espansione The Frozen Throne), Diablo 2 (E l'espansione Lords of Destruction), Starcrat (Con Brood Wars).
World of Warcraft è l'esempio perfetto di quello a cui serve questo strumento: per integrare al gioco originale nuove aree, nuovi personaggi, nuove missioni, pagando una cifra inferiore ad un gioco intero, dato che comunque l'espansione si basa su di un altro gioco, aggiungendo solamente del contenuto in più.

Come funziona però oggi il mercato dei videogiochi?
Le espansioni sono sparite, ed al loro posto sono apparsi i DLC, ossia Downloadable Content.
Qual è la differenza?
In primis, i DLC non sono un gioco in più, né vanno comprati fisicamente. Si tratta di contenuto aggiuntivo che viene scaricato direttamente nel gioco.
La seconda cosa è che, data la natura di download, solitamente hanno dimensioni molto più ridotte rispetto ad un'espansione. Se The Frozen Throne mi dava un'intera nuova campagna, una nuova fazione e nuove unità per quelle già esistenti, in genere i DLC (Soprattutto per i giochi anche su console) si limitano ad aggiungere 2-3 ore di contenuti extra (A meno che non si parli di sparatutto, lì la questione è diversa).
Il terzo punto? Il costo.
Mentre alcune case, come la CD Projekt Red, hanno una politica di "Hai pagato il gioco, l'extra lo offriamo noi", come in The Witcher 2, la maggior parte delle altre case preferiscono fare pagare i contenuti extra.
E salati.

Per tornare a parlare (Ma tanto sapevate tutti che sarebbe successo) di Mass Effect 3, i DLC a pagamento sono ben 4.
8 euro per un compagno che passerà la metà del suo
tempo ad insultare voi e i vostri amici.
Il primo, Dalle Ceneri, costa 8,00€, e aggiunge alla storia una nuova missione ed un nuovo compagno, che sarà assieme al Comandante Shepard per tutta la durata della storia. Un prezzo "accettabile". Se non fosse che i già citati modders hanno scoperto che questo personaggio era già presente sul disco. Tanto che molti di loro mostrarono sul forum della Bioware come sbloccarlo senza pagare il DLC. Venendo bannati, e scoprendo di non poter nemmeno più giocare a Mass Effect 3, dato che un ban sul forum Bioware (Collegato alla EA e collegato ad Origin) corrisponde anche all'impossibilità di accedere al proprio account Origin. La questione poi è stata risolta ("Era un bug", ha detto la EA "Chi viene bannato dal forum dovrebbe avere accesso al gioco che ha pagato". "Grazie al *****", è stata la risposta dei giocatori).

Il secondo DLC è Il Leviatano, dal costo di 8€. Aggiunge una missione piuttosto lunghetta, un paio d'ore di gioco in totale, che però ha una grande importanza dal punto di vista della storia, dato che offre al giocatore delle informazioni in più per capire il finale. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi come mai queste informazioni in più non potevano darmele senza farmi pagare 8€, ma è meglio di no.
L'episodio successivo è Omega, dal modico costo di 12€, che offre al giocatore una missione di 2/3 ore, ma che è forse la missione più lineare della storia di Mass Effect. Vai avanti, spara, vai avanti, spara, vai avanti e spara. Potevano darmi un corridoio che facevano prima.
Ed infine, il mese scorso è uscita La Cittadella, anche lei al prezzo di 12€. Dal punto di vista della storia è forse il miglior DLC di tutti e tre i giochi. Senza stare a far spoiler, dà ai giocatori quello che volevano: più interazioni con i propri compagni, ma dal punto di vista della storia principale serve a poco o a niente (Anzi... La trama di questo DLC è platealmente ridicola).
Sommando i 4 DLC ottengo 40€. Quaranta euro in più per avere il gioco completo, il che porta il costo totale a 100€, senza contare gli altri DLC minori che danno armi o vestiti in più, per un totale di 4,50€ (Però da pagare in Bioware Points, che vengono venduti a 8€ ogni 800... Che significa che se io ne voglio comprare solo 120, mi tocca pagarne minimo 800 e tenere i 680 avanzati sperando di usarli prima o poi!).
Il Spectre Pack! 160 Bioware Points (O 1,60€)
per la speranza di trovare finalmente l'arma potente!
Al costo praticamente di un espansione cosa abbiamo? 3 missioni extra, per un totale di una decina di ore di gioco.
Decisamente insufficiente.

E peggio ancora sono le microtransazioni che ormai si stanno inserendo in tutti i giochi.

Chi ha uno smartphone ormai le conoscerà bene: i vari App Store e Play Store sono pieni di giochi "gratuiti", ma che per sboccare tutte le funzioni richiedono che vengano pagate delle piccole cifre di volta in volta. Vuoi fare più di 20 azioni al giorno? Sgancia 80 centesimi. Vuoi coltivare la verdura che vende tanto? Paga 75 centesimi. Vuoi poter fare più di una partita ogni mezz'ora? Paga 1 euro e venti.
Adesso addirittura ho visto che esistono i Crediti di Facebook da usare nei vari giochini sul social network, al costo di 2€ ogni 10!
Piccole spese e piccoli costi, che i più patiti non disdegneranno. Soprattutto nei giochi EA si tratta di scorciatoie, sempre nei giochi multiplayer. Nel caso della foto vediamo che per un Pacchetto Spettro il costo è di 60.000 crediti, oppure 160 Bioware Points. I Crediti si ottengono giocando. Una partita a difficoltà oro (Cioè abbastanza tosta, richiede una mezz'ora per finire e dei giocatori bravi per arrivare in fondo) dà dai 75.000 agli 82.000 punti. Il che significa che in mezz'ora di gioco un (buon) giocatore può ottenere più crediti di quanti ne otterrebbe pagando 1,60.
Una partita a difficoltà argento, invece, richiede 20-25 minuti, ed è più semplice da portare a termine, e permette di ottenere circa 40.000 crediti.
E badate bene, il contenuto dei pacchetti è totalmente casuale. Sono come i pacchetti delle figurine che si compravano in edicola alle elementari. Potrebbe esserci dentro di tutto, tanto l'arma cerchiamo quanto  l'ennesimo doppione dell'arma base inutile che mai e poi mai useremo.
L'esempio è ancora più lampante in FIFA. Anche lì c'è lo stesso sistema a pacchetti completamente random (E lì ancora di più, dato che gli oggetti in Mass Effect sono circa 250, in FIFA invece ci sono tutti i calciatori dei maggiori campionati europei, oltre che stadi, palloni, maglie ed oggetti speciali.
Lì un pacchetto oro costa 7.500 monete, e considerando che se ne ottengono circa 600 a partita... Con i cash invece costa 1,50€.
Inoltre c'è il grandissimo Season Pass! Dopo aver comprato il gioco, per la modica cifra di 24€ si ottengono 24 pacchetti gratis, nonché uno sconto su tutti gli altri pacchetti che verranno comprati.

Il sunto di tutto questo discorso è che ormai i giocatori stanno pagando di più per avere di meno. I giochi vengono rilasciati incompleti, o mancanti di parti importanti perché tanto le case produttrici sanno che i fan compreranno i DLC.

Ma la domanda, alla fine di tutto questo discorso, è:
Sono loro che ci stanno fregando, oppure siamo noi che ci stiamo facendo fregare?

domenica 24 marzo 2013

His name struck fear into hearts of men

"My son, ask for thyself another kingdom
For that which I leave is too small for thee"

Sin da bambino ho sempre avuto una grandissima passione per una, ed una sola materia scolastica.
La storia.
Ed erano due le popolazioni in particolare che mi hanno sempre appassionato: Greci e Romani.

Sin da bambino la mia figura storia preferita è stata Leonida, semi-sconosciuto eroe spartano morto alle Termopili facendo il bullo con i persiani, tanto che quando nel 2007 uscì il film 300 da un lato ero esaltato, mentre dall'altro mi dispiaceva, perché il mio eroe sarebbe diventato famoso.
E per colpa di Zack Snyder Leonida è diventato mainstream, e le sue frasi epiche sono state portate sotto gli occhi di tutti, in modo che la gente potesse uscire dal cinema allegra urlando "Uh-ah", anche se fino al giorno sapevano giusto che Sparta era in Grecia e che erano bravini a combattere.
(Rileggendolo sembra un po' hipster questo paragrafo..... Male).

Mi sono sempre piaciuti i film ed i libri storici. In prima liceo, su suggerimento del professore di storia, mi sono letto tutte le "Storie" di Erodoto. Pesantissimo, lo ammetto, ma bellissimo. Leggere un libro scritto 2500 anni fa dal primo storico del mondo occidentale (Non so se in oriente abbiano avuto qualcosa di simile, ma suppongo di sì) è stata un'emozione unica.
La storia moderna (E per moderna intendo "Dopo il 100/200 d.C. o giù di lì") mi interessa meno... Magari ci sono stati particolari periodi storici che mi hanno più o meno preso e su cui ho più o meno letto (Qualcosa sulle crociate, ma più romanzi che altro, così come le Guerre Napoleoniche e le Guerre mondiali.... Sì, lo ammetto, mi interessano più i periodi di conflitto che quelli di pace) ma sicuramente li ho "studiati" molto meno dei due popoli sopracitati.

E, oltre a Leonida, c'è un altro personaggio che mi ha sempre affascinato, anche se lui sicuramente era ben più conosciuto dell'eroico re spartano.

Mégas Aléxandros.

Noto anche come Alessandro il Grande, o Alessandro Magno.
Il primo libro su di lui me lo regalò mia nonna qualcosa come quindici anni fa... Era un libro per ragazzi che raccontava le sue gesta, piuttosto grosso, con delle pagine enormi che facevano vedere delle ricostruzioni delle battaglie e spiegavano le varie strategie da lui adottate per vincerle.
Io, da novello giocatore di Age of Empires, me ne innamorai di colpo, tanto che quando giocavo al suddetto gioco cercavo sempre di fare un esercito con le "proporzioni" dell'esercito macedone.
Non vi dico quando è uscito Rome Total War....

Ma i miei due libri preferiti che parlano di lui sono "Alessandro" e "Alessandro in Asia", di Gisbert Haefs, regalatomi dai miei amici per il mio diciassettesimo compleanno.
Benché abbia trovato bella la trilogia di Massimo Valerio Manfredi, una cosa mi ha sempre lasciato perplesso: nei suoi libri Alessandro era.... Perfetto. Una figura divina, eroica, da ammirare.
La mia opinione è che Alessandro fosse allo stesso tempo un eroe ed un pazzo furioso, ed in molte raffigurazioni questo suo lato oscuro non si vede (a parte in genere quando passa per ubriacone esaltato alla "fine" della sua storia, ma è un altro discorso).
Gisbert Haefs è perfetto nel fare vedere questa metà di Alessandro. Mostra come la sua fosse ambizione mescolata a follia, come i suoi uomini lo ammirassero ma fossero anche terrorizzati da lui.

Tutto questo è per dire una cosa.
Ieri sera ho visto il film "Alexander", di Oliver Stone.


Restando su quanto già detto quando ho parlato dei Pilastri della Terra, ossia che sono un ignorante completo di cinema, tecniche cinematografiche, regia e tutto il resto, dal punto di vista storico questo film è una schifezza.
(Lo so, tutte queste critiche sono già state fatte all'epoca dell'uscita, da qui il fatto che io non l'avessi mai visto prima... Però dato che ora l'ho visto voglio dare la mia opinione).

Questo film mette insieme momenti a caso del personaggio di Alessandro, spesso sbagliando anche tempistiche e persone.
Salta delle fasi fondamentali del suo sviluppo (Cheronea, tanto per dirne uno), o le sottovaluta (L'esilio impostogli da Filippo dopo il matrimonio con Euridice).
Toglie personaggi importantissimi, come Sisigambi, la madre di Dario III che Alessandro fece prigioniera dopo la battaglia di Isso, assieme alle mogli e alle figlie di Dario (Battaglia che nel film nemmeno c'è.... Tanto che la cattura della famiglia imperiale avviene all'entrata a Babilonia, e Sisigambi nemmeno viene citata).
I compagni di Alessandro (Senza parlare dell'atrocità di Tolomeo a narrare in quel modo) sono giusto accennati dicendo il loro nome a caso ogni tanto. Non sono approfonditi, a parte Efestione (Da qui in poi Effy, perché non si può prenderlo sul serio in quel film), che più che un generale greco sembra la escort privata di Alessandro (Parentesi: ho scoperto in questo momento su wikipedia che l'attore è il cantante dei 30 Seconds to Mars.. Ora si spiega tutto..).
Parmenione, Antipatro (Che appare 30 secondi in tutto il film), Clito, Tolomeo, Seleuco, Filota, Perdicca, Nearco, Cratero... Solo dei soldati random, che ogni tanto si lamentano, ma passano il tempo a guardare Alessandro con aria assente e a dirgli "Noi siamo Greci, loro persiani", al che Alessandro annuisce, se ne sbatte e va avanti.

"Non puoi sposare una persiana!"
Alessandro annuisce, se ne sbatte e va avanti.

"Non puoi andare in India!"
Alessandro annuisce, se ne sbatte e va avanti.

"Non puoi combattere gli elefanti!"
Alessandro annuisce, se ne sbatte, va avanti e si prende una lancia nel petto in una delle scene più anticlimatiche e con il peggior uso del rallentatore che io abbia mai visto, salvo poi cadere a terra e mettersi degli occhiali rossi per vedere il resto della battaglia, due minuti con un filtro che più fastidioso non si può.

Poi Effy a Babilonia muore avvelenato (E dai che io ero convinto morisse di febbre in India!), e Alessandro decide che vuole bere da una coppa di vino avvelenata con un berretto di leone. Beve il veleno, e , lo' and behold, muore!
L'ultima mezz'ora del film non ha alcun senso, storico e di continuità... Non si capisce una mazza.
E anche la parte prima... Certo, se uno non conosce la storia di Alessandro può apprezzarlo, ma io l'ho trovato veramente una bestemmia storica. Talmente pieno di inesattezze (E con un Colin Farrel pietoso) da risultare ridicolo.
Infatti ho passato il film a fare battute su Alex & Effy (Mentre #Morosa, che voleva vederselo in pace, che mi prendeva a randellate) e a notare le inesattezze.
Perché va bene la sospensione di incredulità.... Ma qui si esagera!

(E ultima cosa... Okay, l'omosessualità era accettata nell'antica Grecia... Ma non può essere il centro del film!)

mercoledì 20 marzo 2013

La caduta dei giganti




Sembrerà una battuta, ma giuro che ieri notte l'ho sognato. Vado a letto, e nel classico dormiveglia sogno (dopo una serata passata giocando a Mass Effect 3) di andare a lavorare alla EA, e che come primo ordine dicevo di licenziare John Riccitiello.

Stamattina mi sveglio, apro internet, e come prima notizia leggo "John Riccitiello si dimette da CEO di EA".

Inquietante.

La EA Games è una delle più grandi (se non LA più grande) casa di produzione e pubblicazione di videogiochi al mondo. Oltre al dipartimento EA Sports, che ogni anno ci regala i vari FIFA, Madden NFL, NHL, NBA Live (Morta nel 2010), la EA possiede gli IP (Intellectual Properties) di parecchie serie di videogiochi importantissime, quali Medal of Honor, Battlefield, Command&Conquer, Sim City, The Sims, Rock Band, Dragon Age, Mass Effect.
Il fatturato 2012 è stato di 4,143 miliardi di dollari, e questo pur avendo segnato negli ultimi anni una serie di errori che hanno fatto precipitare la fiducia dei consumatori e la stima degli stessi nei confronti della compagnia ai minimi storici.

Giusto per citare i più recenti (e su cui sono più informato):

-Dragon Age II: Ampiamente sotto le aspettative dei fan, pur non essendo un brutto gioco ha subito un massacro da parte dei giocatori, soprattutto per via del passaggio da RPG ad un gameplay decisamente action, eliminando gran parte della componente ruolistica per cui Dragon Age: Origins era famoso.

-Mass Effect 3: Ne ho già parlato qualche mese fa. Una serie con 120+ ore di gioco che lascia un finale aperto e poco chiaro, supportato da pubblicità ingannevoli e bugie da parte della Bioware e della EA. Questo, unito alla controversia per via del DLC al day 1, oltre che ai prezzi esagerati degli altri DLC (Soprattutto Omega), ha portato moltissimi fan a disamorarsi della serie.

-Star Wars: The Old Republic: MMORPG, prodotto da Bioware, con dei costi di produzione stellari, ha avuto un discreto successo iniziale, per poi crollare miseramente, con la EA che ha dovuto addirittura eliminare il canone mensile rendendolo free-to-play dopo meno di un anno. La colpa? Fondamentalmente si tratta dell'ennesimo WoW Clone, un gioco identico al leader di mercato World of Warcraft, solo con le spade laser. La Bioware ha aggiunto la sua abilità nel creare delle buone storyline, ed il gioco è stato accusato di essere un RPG single player dove incidentalmente ci sono altri giocatori.
Con un canone mensile. Questo, unito alla mancanza di contenuti High-end (che sono la vita e la morte di un buon MMORPG), ha praticamente dichiarato SW:TOR un fallimento, retto soprattutto dal fatto di chiamarsi "Star Wars".

-NBA Live: La serie NBA live è stata per anni l'unica possibilità per chi voleva un gioco di basket, e quindi è durata dal 1995 al 2010. Però nel 2006 uscì per la prima volta NBA 2K, prodotto dalla 2K Games, primo della serie che ha di fatto ucciso NBA, e che sta anche negli altri campi sconfiggendo le varie serie di giochi sportivi EA. (Solo nel calcio non ci sono, ma credo sia per evitare di mettersi tra FIFA e PES...)

-Gli EULA: Per EULA si intende End User Licence Agreement, e sono i termini di licenza che un giocatore deve accettare quando installa un software di proprietà di terzi. Recentemente è scoppiato uno scandalo per via del fatto che si è scoperto che la piattaforma Origin (Il corrispondente EA di Steam), che è obbligatoriamente da installare in caso si voglia usufruire di prodotti EA sul proprio PC, richiede il permesso di, cito testualmente:

"You agree that EA may collect, use, store and transmit technical and related information that identifies your computer (including the Internet Protocol Address), operating system, Application usage (including but not limited to successful installation and/or removal), software, software usage and peripheral hardware, that may be gathered periodically to facilitate the provision of software updates, dynamically served content, product support and other services to you, including online services. EA may also use this information combined with personal information"

Che praticamente vuol dire "fai quello che vuoi con i miei dati personali e con quello che ho nel PC".
Ovviamente nel giro di poco tempo dallo scoppio dello scandalo, EA ha modificato l'EULA di Origin, pur senza rilasciare dichiarazioni ufficiali.

-Battlefield 3: Un grandissimo gioco, secondo tantissime recensioni. Peccato che su computer abbia più problemi dell'economia italiana. Server in palla, rallentamenti, crash continui, richieste grafiche eccessive. Praticamente per farlo andare bene ci vuole il computer della nasa.
Moltissime persone l'hanno comprato, fidandosi dei requisiti minimi, scoprendo solo in seguito che, evidentemente, la DICE era stata un po' troppo ottimista.

-Sim City 3: Il più recente, e probabilmente il "colpo di grazia" all'amico John. Un altro gioco che richiedeva il collegamento ad internet per essere usato, e che per i primi giorni ha avuto una serie di crash, problemi, disconnessioni che ha reso praticamente impossibile l'utilizzarlo.

E questi sono solo alcuni casi. Questo, unito ad una dichiarazione di Riccitiello ad una riunione degli azionisti, in cui parlava delle microtransazioni come del futuro dei videogiochi, fino ad arrivare al punto in cui dice che i giocatori sono così presi dal gioco che arriverebbero al punto di pagare per ricaricare l'arma, e che il modello "pay now play later" è ormai finito, ha portato ad un'enorme sfiducia nei confronti di EA.
Chiaramente il mio è un discorso molto semplicistico e riduttivo. I motivi sono molti di più, però è interessante osservare l'andamento delle azioni EA negli ultimi anni.

A parte il crollo verticale del 2008, causato dall'ormai nota crisi economica, si può notare un calo costante: l'unico anno con una tendenza diversa è stato il 2011, anno in cui sono usciti successi come Dead Space 2, Mass Effect 2, Rock Band 2, The Sims Medieval, Dungeon Siege III (Altro mezzo-flop), l'ultimo episodio di Harry Potter (Giochi per cui EA aveva l'esclusiva), oltre a mezzo milione di The Sims, ed i classici giochi di Sport.
Ma a fine anno, in coincidenza con i due giochi tripla A, ovvero Battlefield 3 e SW:TOR, ovvero i giochi su cui c'era più aspettativa, c'è stato il tonfo, fino a toccare il minimo storico di 12$ ad azione, nell'estate 2012 (ovvero dopo Mass Effect 3, l'ennesimo disastro), poco prima di dover rendere SW:TOR un free-to-play, eliminando il canone.


Tutto questo deve aver pesato nella scelta di EA di cambiare guida (Non credo Riccitiello si sia dimesso di sua spontanea volontà). Negli ultimi anni la casa americana ha collezionato figuracce, flop e critiche, arrivando a vincere il premio di "Compagnia più odiata d'America", superando anche la Bank of America. 

Mi chiedo cosa porterà il futuro per noi videogiocatori, ora: la EA è leader di mercato, le sue scelte sicuramente influiranno anche su altre case minori.
Recentemente ho visto un interessante documentario, che mi ha dato l'idea di scrivere questo articolo, dove mostrava che quasi tutte le altre case di sviluppo e pubblicazione videogiochi al mondo sono in crisi.
Negli ultimi anni si è -evidentemente- preferita la quantità alla qualità: basti vedere i Call of Duty: ormai sono 5 titoli che sono praticamente identici, aggiungono solo nuove mappe all'online, a fronte di una campagna single player di 7-8 ore (Anche se devo ammettere che quella di Mondern Warfare era davvero ben fatta). I tempi di sviluppo sono sempre meno, e spesso ai giocatori vengono vendute versioni praticamente in fase di beta testing, e che avranno l'onore di debuggare. Pagando, peraltro. 
Football Manager ormai sono 3/4 anni che prima di fine Dicembre/inizio Gennaio non si riesce a giocare per la miriade di bug e problemi (E quest'anno hanno fatto il capolavoro, rendendolo praticamente una collezione di crash).

La fiducia dei giocatori nei produttori di videogiochi sta crollando, ed unito al fenomeno dei giochi pirata (ed al fatto che le case sembra stiano impiegando più risorse a combattere questo fenomeno che allo sviluppo dei giochi) sta mettendo alle corde molte case, che si "salvano" producendo un'enorme quantità di giochi di basso livello o incompleti, e sperando nei DLC e nelle microtransazioni (Vuoi Messi su FIFA? Bene, compra 100 pacchetti oro a 1€ l'uno, magari lo trovi!).

Ma, opinione mia, la cosa non durerà. La mia speranza è che ora EA si guardi bene intorno, e decida che l'unico modo di salvarsi è la qualità, e che la smetta di mettere alle corde i vari team di sviluppo costringendoli a fare i salti mortali e a finire i progetti di corsa per poter mettere in produzione i vari giochi il prima possibile. 
Sono riusciti a far crollare la fiducia dei giocatori nella Bioware, grazie a Dragon Age II, SW:TOR e Mass Effect 3 (E credetemi, queste persone fino a 3 anni fa avrebbero comprato un gioco Bioware ad occhi chiusi al day one). Adesso aspetto Dragon Age III, sperando che la tendenza sia cambiata.

Nel frattempo torno a giocare a Mass Effect, che nonostante tutti i problemi resta la serie di videogiochi con la storia migliore che io abbia mai visto.

Keelah se'lai