mercoledì 16 gennaio 2013

Sono un utonto

Innanzitutto buon anno a tutti in ritardo.
Chiedo scusa per essere sparito, ma è stato un periodo davvero impegnativo, e ho avuto veramente poco tempo per scrivere su questo blog.

Adesso voglio raccontarvi due episodi avvenuti durante il mio stage, che hanno entrambi a che fare con il computer.
Io mi sono sempre considerato uno che "sa usare il computer", nel senso che non ho mai fatto grossi danni, so distinguere un virus da un file buono, so fare un ripristino di sistema, installare e disinstallare programmi, e così via...
Diciamo che non mi ritengo un "Utonto", anche perché in genere se non so fare qualcosa (O non so cos'è il processo tal dei tali, o ho dubbi su certe cose) tendo a cercare su google e a vedere cosa dicono gli esperti.
Nel peggiore dei casi ho anche un amico che lavora in un'azienda informatica, quindi posso anche chiedere a lui (Ma non è ancora successo, per fortuna!).

Comunque, per tornare al discorso principale... Dato che leggo sia il blog di Bitmover che di Davide Bianchi so com'è la vita degli informatici all'interno di un'azienda. Quindi avrei tanto voluto non dover mai andare al dipartimento informatico, mettere la testa all'interno e dire "Ehm, ho un problema...", per poi vederlo risolto in 30 secondi, pensando che se l'informatico in questione avesse un blog sarei finito nel post del giorno dopo.

Eppure, l'ultimo giorno di stage, arrivo in azienda. Mi siedo alla mia postazione, accendo il PC, e....
Nada.
Nessun segno di vita.
Riprovo... E niente. Evidentemente al 21 di Dicembre manco lui ha tutta questa voglia di lavorare, ma vabbè.
Noto peraltro che anche il telefono VoIP è spento: solitamente appare il mio nome ed il numero di interno, ma in questo caso lo schermo è completamente vuoto.
Mi viene il dubbio che sia così per tutti, e controllo gli altri 2 PC nell'ufficio: sono entrambi spenti, però i telefono VoIP sono accesi.
Controllo allora sotto il tavolo, dato che già una volta è successo che quelli delle pulizie hanno staccato un cavo per sbaglio, ma niente. Tutto a posto.
Tutti i cavi perfettamente collegati. Nel dubbio guardo anche se la ciabatta è rotta, ma no, va.
Deciso allora che ho fatto il fattibile, e di andare al dipartimento informatico a chiedere lumi.
Il sistemista arriva, guarda la situazione. Prende in mano il telefono, reinserisce il cavo dell'alimentatore che era inserito male, e... MAGIA! Tutto si accende.
Dieci secondi ci ha messo.

A mia parziale discolpa devo dire che non potevo sapere che l'alimentazione del PC passasse per il telefono, e che pensavo che il fatto che tale strumento fosse spento la ritenevo una conseguenza del fatto che il PC non si accendesse, non la causa!

Il secondo motivo per cui mi sono meritato tale appellativo è decisamente più grave.
Per raggiungere il mio obiettivo prefissato avevo assolutamente bisogno di fare una ricerca di mercato. Ne ho sviluppate due, una per le aziende possibili clienti, ed un'altra per le aziende concorrenti.
Ovviamente in entrambi i casi mi sarei presentato come #Edhel studente dell'#Università di Cittàadaltezzavariabile, e non come stagista di #Azienda, sennò col cavolo che avrei avuto delle risposte.
Comunque, mentre per le aziende concorrenti il problema non si pone (Sono una trentina), per i clienti il  problema è un po' più difficile: per avere un risultato utilizzabile avrei bisogno di almeno 150-200 risposte. Nei miei calcoli, visto che ritengo che ogni 10 aziende contattate se va bene risponde 1, questo significa contattare 1500-2000 aziende.
Bene, ma i nomi dove li trovo?

Allora ho provato a contattare l'Università, chiedendo di inviare il mio sondaggio a tutte le aziende associate all'ufficio tirocini.
Loro lo fanno, ma nel giro di 3 giorni ho ricevuto solo 20 risposte al sondaggio (Di cui 18 si fermavano alla seconda domanda, che era "Usi questo tipo di prodotto?", e che a risposta negativa passava direttamente alla fine del sondaggio, facendo saltare la parte "importante").
Quindi decido di tirare fuori l'artiglieria... Telefono a Confindustria! Chiamo sia quella provinciale che quella regionale. I secondi mi rimandano alla provinciale, i primi invece mi dicono che hanno bisogno di una lettera di presentazione, che potrebbe essere quella della mia relatrice.
Il problema è che la relatrice mi avrebbe presentato come stagista, e non come studente, quindi il problema restava.
Decido allora di fare a modo mio.
Da vari siti internet, scarico liste e liste di email per categoria di soggetti, per regione, per campo... Fino ad arrivare ad avere qualcosa come 6000 indirizzi email.
Allora mi collego con la mia casella Edhel@universitàdicittàadaltezzavariabile.com, e faccio degli invii di massa.
Il problema è che la mia università si appoggia a gmail per la posta, e dopo 3000 mail inviate google salta fuori e mi dice "Ohi, fermo là tu! Cazzo fai? 3000 email in 10 minuti? Ma io ti banno per 24 ore!", con il risultato che sono riuscito a mandare solo la metà delle mail.
La mattina dopo ne ho mandate altre 2000 (da casa, le avevo messe in bozza essendo un venerdì), e poi basta, perché google mi sembrava sull'incazzoso andante.
Al lunedì, noto che ci sono dei problemi con Outlook (Sui cui però usavo l'indirizzo Edhel@azienda.com, che non c'entrava assolutamente nulla con la casella usata per mandare le mail, dato che era la casella classica di gmail su browser).
Praticamente vedo che Outlook va e viene, cade e torna online.
Al martedì è di nuovo così.
Mercoledì pure.

Giovedì, sono a pranzo assieme ad altri colleghi, tra cui il responsabile delle mailing list. Ad un certo punto si avvicina uno degli informatici.

#Informatico: Ciao, scusa se disturbo... Per sapere, tu le newsletter le mandi sempre nel solito modo, no?
#Collega: Sì, perché?
#Informatico: Boh, ci sono stati un po' di problemi con la posta 'sta settimana...
#Collega: Eh, ho notato, che è successo?
#Informatico: Boh, a quanto pare siamo finiti in qualche lista di spammer, continua a tornarci indietro la posta...

Io e #Collega ci guardiamo, dato che quest'ultimo sapeva del mio invito massivo, e pensiamo immediatamente la stessa cosa.

#Edhel: Ehm... Forse so cosa è successo...
#Informatico: Come?
#Edhel: Eh, praticamente venerdì ho mandato un po' di mail...
#Informatico: Quante?
#Edhel: Tremila....
#Informatico: Tremila??? Ma come? Dal nostro server di posta non risulta!
#Edhel: No, infatti, le ho mandate dalla mia casella di posta normale, di gmail.
#Informatico: Ah, no, allora è impossibile, perché il server è un altro.
#Collega: Non può essere l'indirizzo IP?
#Informatico: No, perché l'IP di google e l'IP di #Azienda sono diversi, perché [segue spiegazione in informatichese].
#Edhel: Ah, okay, meno male...
#Informatico: Tu comunque dopo passa da noi, che vediamo che dice quello che si occupa della posta.

Sono andato al dipartimento ICT dopo pranzo, ed il collega addetto al server di posta mi ha confermato che non era colpa mia.
Ho scoperto poi, circa tre settimane dopo, che la causa del casino era un computer nell'ufficio estero che si era beccato un virus.
Tra l'altro, era la stessa settimana in cui gmail è crashata, per cui #Collega mi ha preso in giro fino alla fine dello stage adducendo le mie mail come causa del crash.
Fantastico.

Ah, e per la cronaca... Alla fine al sondaggio hanno risposto in 169, di cui 112 hanno risposto "No" alla seconda domanda, lasciandomi con sole 57 entry valide. E di questi solo 24 sono arrivati all'ultima domanda.
Su 5000 email mandate....

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