giovedì 4 aprile 2013

DLC: Dammi La Carta (Di credito)

Una volta, tanto tempo fa, l'unica maniera per comprare i giochi era andare al negozio, pagare e portarselo a casa. Internet era per pochi, e quei pochi giochi che potevano andare su internet si appoggiavano (quasi) sempre ad esterni, che gestivano dei server che definire stabili quanto la faglia di Sant'Andrea il 18 Aprile 1906 sarebbe un complimento.
Ho odiato questa faccina verde per
anni e anni
Mi ricordo che quando ero alle medie tentavo disperatamente di collegarmi online con Age of Empires II: la connessione passava tramite Gamespy, e giuro che forse sarò riuscito cinque volte nella mia vita a connettermi.

I giochi avevano tempi di lavorazione medio-lunghi, dato che "patch" non era una parola conosciuta, e dovevano uscire al meglio: non erano concessi errori, perché una volta che il gioco andava in produzione quello sarebbe stato, e quello sarebbe rimasto fino alla fine dei tempi (Soprattutto parlando di giochi per console - Su computer la questione era leggermente diversa).

Quando una casa voleva rilasciare del contenuto aggiuntivo aveva una sola opzione: un'espansione.

Age of Empires, The Conquerors:
L'espansione di AoE II
Cos'erano le espansioni, nel significato classico dei videogiochi? Semplice! Un altro gioco (Che in genere costava poco meno del gioco originale), che però non poteva essere installato senza il gioco base. Questo solitamente offriva del contenuto extra (Nel caso di Age of Empires fazioni e campagne) che allungavano il gioco. 
Inizialmente si trattava di una feature esclusiva per i giochi da PC, tanto che la prima espansione per una console si vide solo nel 1999, con GTA - London 1969.
Un'alternativa erano i contenuti fan-made, ossia contenuti aggiuntivi per i videogiochi creati però dagli stessi giocatori e messi liberamente a disposizione di altri utenti.
Questo modello ha fatto la fortuna della Valve: i produttori mettevano infatti a disposizione gli strumenti di sviluppo da loro stessi utilizzati per creare il gioco. Questo ha allungato infinitamente la giocabilità di questi prodotti, dato che nuovi contenuti venivano (E vengono tutt'oggi!) continuamente creati e messi online. 
Counter-Strike, Portal sono solo due degli esempi di giochi completamente nuovi che sono nati dalla passione di fan, che hanno pesantemente modificato il codice sorgente di Half-Life. In entrambi i casi i team di sviluppo sono stati notati dalla Valve, ed assunti per creare e poi vendere il gioco sotto l'etichetta di Gabe Newell. Un Win-win.

Le comunità di modders sono enormi. Il sito probabilmente più importante è Nexus Mods, che al suo interno contiene più di 90.000 singole mods per diversi giochi (Principalmente RPG).
I Modders hanno fatto di tutto: prendendo ad esempio Dragon Age: Origins, sul sito si possono trovare texture migliorate, personaggi extra (Completamente doppiati ed integrati nel gioco!), accorgimenti al sistema di gameplay, nuove mappe, nuove zone, nuove missioni, nuovi equipaggiamenti... E ovviamente le mod porno. Quelle non mancano mai, in nessun gioco.
A volte la comunità dei giocatori addirittura si occupa del lavoro che toccherebbe agli sviluppatori: emblematico è il caso di Star Wars: Knights of the Old Republic 2.
Questo gioco, sviluppato dalla Obsidian nel 2004, ha un'enorme problema: manca tutta la parte finale. La Lucasart, distributore e concessionaria unica dell'IP di Star Wars, ha pressato la Obsidian per il rilascio entro una data data (Scusate il gioco di parole).
Il Menù Principale di KOTOR2
"restaurato"
La Obisdian all'epoca era una piccola casa, senza il potere contrattuale che aveva avuto la Bioware (Autrice di KOTOR 1), e fu costretta a rilasciare il gioco senza aver terminato di lavorare. Le ultime tre ore di gioco sono un accozzaglia di scene a caso, bug, e casino, dato che gli sviluppatori si erano limitati a mettere all'interno del gioco quello che avevano sottomano.
E nemmeno tutto! Perché nel disco di gioco era presente anche tutto il resto, quello che non avevano avuto il tempo di sistemare (Non chiedetemi come mai sia così, non sono un programmatore). Fatto sta che un gruppo di fan, scoperta la presenza di questi files, si è messa di lena, e nel giro di qualche anno sono riusciti a produrre una mod "restauratrice", che riporta il gioco quasi come sarebbe dovuto essere nelle intenzioni della Obsidian (Dico quasi perché alcuni contenuti purtroppo non furono mai recuperati).

Tutto questo per dire: una volta i giochi venivano ben studiati, e dato che la release era "definitiva" venivano venduti con il minore numero di bug possibili, e con le "espansioni" per prolungare l'esperienza di gioco.

Oggi invece il trend è un altro: come già parlato nel post di qualche settimana fa il mercato dei videogiochi è in crisi, e il motto è "Butta fuori tutto quello che puoi, il più in fretta possibile".
I giochi escono buggati in maniera impressionante, e necessitano di una patch dietro l'altra. Praticamente il primo mese dall'uscita del gioco è il nuovo betatesting. Vi sfido ad andare a guardare il forum ufficiale di un gioco le settimane dopo la sua release.
E le espansioni? Sopravvivono solo nei MMORPG. 
L'esempio più classico è World of Warcraft: nel gioco originale il livello massimo era il 60. Poi è arrivato The Burning Crusade, che ha aggiunto un continente, e portato il level cap al 70, seguito da Wrath of the Lich King e l'80, poi Cataclysm è l'85 ed infine Mists of Pandaria ed il livello 90.
In ogni caso si tratta di un gioco del 2004 che ancora oggi ha circa 8-9 milioni di giocatori! (Ho un po' abbassato il numero rispetto all'articolo perché per me sono ancora di meno, ma il senso resta quello).

Chi dice che la droga virtuale non esiste? C'è eccome, e costa solo
12,99€ al mese!
Lo scopo delle espansioni era quello di allungare la longevità dei giochi. E World of Warcraft c'è riuscito benissimo. Così come gli altri giochi Blizzard, con Warcraft III (E l'espansione The Frozen Throne), Diablo 2 (E l'espansione Lords of Destruction), Starcrat (Con Brood Wars).
World of Warcraft è l'esempio perfetto di quello a cui serve questo strumento: per integrare al gioco originale nuove aree, nuovi personaggi, nuove missioni, pagando una cifra inferiore ad un gioco intero, dato che comunque l'espansione si basa su di un altro gioco, aggiungendo solamente del contenuto in più.

Come funziona però oggi il mercato dei videogiochi?
Le espansioni sono sparite, ed al loro posto sono apparsi i DLC, ossia Downloadable Content.
Qual è la differenza?
In primis, i DLC non sono un gioco in più, né vanno comprati fisicamente. Si tratta di contenuto aggiuntivo che viene scaricato direttamente nel gioco.
La seconda cosa è che, data la natura di download, solitamente hanno dimensioni molto più ridotte rispetto ad un'espansione. Se The Frozen Throne mi dava un'intera nuova campagna, una nuova fazione e nuove unità per quelle già esistenti, in genere i DLC (Soprattutto per i giochi anche su console) si limitano ad aggiungere 2-3 ore di contenuti extra (A meno che non si parli di sparatutto, lì la questione è diversa).
Il terzo punto? Il costo.
Mentre alcune case, come la CD Projekt Red, hanno una politica di "Hai pagato il gioco, l'extra lo offriamo noi", come in The Witcher 2, la maggior parte delle altre case preferiscono fare pagare i contenuti extra.
E salati.

Per tornare a parlare (Ma tanto sapevate tutti che sarebbe successo) di Mass Effect 3, i DLC a pagamento sono ben 4.
8 euro per un compagno che passerà la metà del suo
tempo ad insultare voi e i vostri amici.
Il primo, Dalle Ceneri, costa 8,00€, e aggiunge alla storia una nuova missione ed un nuovo compagno, che sarà assieme al Comandante Shepard per tutta la durata della storia. Un prezzo "accettabile". Se non fosse che i già citati modders hanno scoperto che questo personaggio era già presente sul disco. Tanto che molti di loro mostrarono sul forum della Bioware come sbloccarlo senza pagare il DLC. Venendo bannati, e scoprendo di non poter nemmeno più giocare a Mass Effect 3, dato che un ban sul forum Bioware (Collegato alla EA e collegato ad Origin) corrisponde anche all'impossibilità di accedere al proprio account Origin. La questione poi è stata risolta ("Era un bug", ha detto la EA "Chi viene bannato dal forum dovrebbe avere accesso al gioco che ha pagato". "Grazie al *****", è stata la risposta dei giocatori).

Il secondo DLC è Il Leviatano, dal costo di 8€. Aggiunge una missione piuttosto lunghetta, un paio d'ore di gioco in totale, che però ha una grande importanza dal punto di vista della storia, dato che offre al giocatore delle informazioni in più per capire il finale. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi come mai queste informazioni in più non potevano darmele senza farmi pagare 8€, ma è meglio di no.
L'episodio successivo è Omega, dal modico costo di 12€, che offre al giocatore una missione di 2/3 ore, ma che è forse la missione più lineare della storia di Mass Effect. Vai avanti, spara, vai avanti, spara, vai avanti e spara. Potevano darmi un corridoio che facevano prima.
Ed infine, il mese scorso è uscita La Cittadella, anche lei al prezzo di 12€. Dal punto di vista della storia è forse il miglior DLC di tutti e tre i giochi. Senza stare a far spoiler, dà ai giocatori quello che volevano: più interazioni con i propri compagni, ma dal punto di vista della storia principale serve a poco o a niente (Anzi... La trama di questo DLC è platealmente ridicola).
Sommando i 4 DLC ottengo 40€. Quaranta euro in più per avere il gioco completo, il che porta il costo totale a 100€, senza contare gli altri DLC minori che danno armi o vestiti in più, per un totale di 4,50€ (Però da pagare in Bioware Points, che vengono venduti a 8€ ogni 800... Che significa che se io ne voglio comprare solo 120, mi tocca pagarne minimo 800 e tenere i 680 avanzati sperando di usarli prima o poi!).
Il Spectre Pack! 160 Bioware Points (O 1,60€)
per la speranza di trovare finalmente l'arma potente!
Al costo praticamente di un espansione cosa abbiamo? 3 missioni extra, per un totale di una decina di ore di gioco.
Decisamente insufficiente.

E peggio ancora sono le microtransazioni che ormai si stanno inserendo in tutti i giochi.

Chi ha uno smartphone ormai le conoscerà bene: i vari App Store e Play Store sono pieni di giochi "gratuiti", ma che per sboccare tutte le funzioni richiedono che vengano pagate delle piccole cifre di volta in volta. Vuoi fare più di 20 azioni al giorno? Sgancia 80 centesimi. Vuoi coltivare la verdura che vende tanto? Paga 75 centesimi. Vuoi poter fare più di una partita ogni mezz'ora? Paga 1 euro e venti.
Adesso addirittura ho visto che esistono i Crediti di Facebook da usare nei vari giochini sul social network, al costo di 2€ ogni 10!
Piccole spese e piccoli costi, che i più patiti non disdegneranno. Soprattutto nei giochi EA si tratta di scorciatoie, sempre nei giochi multiplayer. Nel caso della foto vediamo che per un Pacchetto Spettro il costo è di 60.000 crediti, oppure 160 Bioware Points. I Crediti si ottengono giocando. Una partita a difficoltà oro (Cioè abbastanza tosta, richiede una mezz'ora per finire e dei giocatori bravi per arrivare in fondo) dà dai 75.000 agli 82.000 punti. Il che significa che in mezz'ora di gioco un (buon) giocatore può ottenere più crediti di quanti ne otterrebbe pagando 1,60.
Una partita a difficoltà argento, invece, richiede 20-25 minuti, ed è più semplice da portare a termine, e permette di ottenere circa 40.000 crediti.
E badate bene, il contenuto dei pacchetti è totalmente casuale. Sono come i pacchetti delle figurine che si compravano in edicola alle elementari. Potrebbe esserci dentro di tutto, tanto l'arma cerchiamo quanto  l'ennesimo doppione dell'arma base inutile che mai e poi mai useremo.
L'esempio è ancora più lampante in FIFA. Anche lì c'è lo stesso sistema a pacchetti completamente random (E lì ancora di più, dato che gli oggetti in Mass Effect sono circa 250, in FIFA invece ci sono tutti i calciatori dei maggiori campionati europei, oltre che stadi, palloni, maglie ed oggetti speciali.
Lì un pacchetto oro costa 7.500 monete, e considerando che se ne ottengono circa 600 a partita... Con i cash invece costa 1,50€.
Inoltre c'è il grandissimo Season Pass! Dopo aver comprato il gioco, per la modica cifra di 24€ si ottengono 24 pacchetti gratis, nonché uno sconto su tutti gli altri pacchetti che verranno comprati.

Il sunto di tutto questo discorso è che ormai i giocatori stanno pagando di più per avere di meno. I giochi vengono rilasciati incompleti, o mancanti di parti importanti perché tanto le case produttrici sanno che i fan compreranno i DLC.

Ma la domanda, alla fine di tutto questo discorso, è:
Sono loro che ci stanno fregando, oppure siamo noi che ci stiamo facendo fregare?

6 commenti:

  1. Risposta alla domanda finale:
    Una truffa richiede due attori: il truffatore e il pollo. Quindi la risposta è: entrambe le cose.

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  2. Concordo.
    Secondo me stanno semplicemente cavalcando l'onda: continuano a vendere queste cose perchè c'è gente che è sempre disposta a comprarle.

    Chiaro è che ognuno fa quel che vuole dei propri soldi, ma a me un pochino piange il cuore spendere ore lavorative per comprare certe cose.

    Comunque questo è un altro post parecchio interessante, con qualche utile riflessione sull'andamento del mercato dei videogames.
    (e mi hai fatto tornare nostalgia di Age of Empires, sigh xD)

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  3. @Dumdumderum: Assolutamente vero.

    @Mika: Li comprano perché alla fine il prodotto non è brutto... Spesso i DLC sono anche di ottima qualità, il problema non è il mezzo, ma il cartellino del prezzo che ci appiccicano sopra! Come ho detto sopra, 40€ per una decina di ore di gioco aggiuntive sono una cosa assurda.
    L'alternativa è scaricare, ma ora le case stanno cominciando a corrompere anche gli hacker perché non pubblichino le crack (Come Football Manager 2013)... Il problema è che tra quello e i problemi che stanno dando i vari DRM e altri sistemi antipirateria a chi compra legalmente...... Gioca meglio chi scarica illegalmente!

    Haha, vero, ora sto scrivendo troppo di videogiochi, dopo il prossimo post (Che più che un post è un necrologio ad una casa appena chiusa) tornerò a parlare d'altro, non vorrei che questo diventasse un blog di videogiochi :P

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    1. Anche se fosse, non ne parli in modo bimbominchiesco ma offrendo il tuo punto di vista e anche qualche interessante spunto di riflessione.
      Quindi ci piace, dai :)

      Certo che i contenuti piacciono, sono validi e la gente comunque decide di spenderci i propri soldi. Però temo che non esistano altri modi per far capire la situazione se non quello di "boicottare" questa tendenza.

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    2. Grazie :D

      Il problema è proprio quello... Spesso questi contenuti sono anche buoni, però costano davvero troppo...

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  4. Innanzitutto grazie per aver definitivamente chiarito alcuni dubbi
    a me e penso a molti altri.
    Aggiungo solo che queste aziende e anche altre che poco hanno
    a che fare col mondo videoludico stanno giocando con il fuoco.
    Sono anni che molti giornalisti del settore dicono che completare
    una quest in multiplayer e al termine ottenere qualcosa in cambio
    che ha un reale valore di mercato (come tu hai dimostrato) è
    gioco d'azzardo, soprattutto se il contenuto di ciò che si ottiene
    è del tutto casuale.
    Il confine tra questi giochi e le slot machines ormai è stato
    oltrepassato e presto queste aziende si troveranno a dover
    affrontare problemi legali e finanziari di natura enorme.
    La creazione di un sistema finanziario con diretti collegamenti
    tra realtà e mondi virtuali è deleteria, perchè prima o poi il
    fisco chiede ragione del sistema finanziario inventato e del reale
    valore dell' oggetto venduto o messo in palio.
    Esiste un vero e proprio mercato nero creato da questi giochi,
    cosa che sta uccidendo giorno per giorno il multiplayer e spinge
    le aziende più seri a creare giochi più brevi ma ben bilanciati
    e solo per single player.

    Ancora grazie.

    (info : uso di rado questo account di google, se mi scrivete da qualche parte non aspettatevi risposte immediate.)

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